mercoledì 12 settembre 2012

Il mio primo trail: Minitrail Golfo dei Poeti

Trail Golfo dei Poeti

Una volta correvo a livello agonistico. Poi per una serie di vicissitudini ho smesso prima l'agonismo e dopo gli allenamenti. Arriva però un momento nella vita in cui senti di voler calzare le scarpe e tornare ad avere le ali ai piedi.
Così mi sono riattrezzato un mesetto e mezzo fa e ho provato a tornare a correre. Dopo aver visto la costanza e la voglia mi sono fatto un po' di tabelle di allenamento con l'ottimo Smart Coach di Runner's World. E sono tornato ad allenarmi.
Nel frattempo scopro che a settembre ci sarebbe stata una gara vicino a casa, il 9 per l'esattezza. Il 5 decido di partecipare. Faccio la visita medica e mi iscrivo al mio primo trail, il Minitrail Golfo dei Poeti. Un 21km con dislivello positivo totale di 1490 metri. E il 9 sono a Marola pronto a partire. Zaino idrico pieno d'acqua in spalla, cintura con mezzo litro di integratori liquidi in boccette da 125ml e cellulare con gps per la traccia, 3 barrette nelle tasche degli spallacci, pettorale 386. Obiettivo: arrivare in fondo fermandomi ai ristori solo se necessario, magari stando sotto le 3 ore.
Alle 8 e 10 partiamo e inizia il primo ostacolo, la scalinata che porta a Campiglia. E già si inizia a camminare più che correre. Vedere Campiglia è quasi una liberazione, dato il ritmo comunque elevato. Da Campiglia ci buttiamo per gli stretti sentieri di Tramonti, costeggiando vigneti, la fontana napoleonica di Nozzano, Monesteroli e arriviamo alla Fossola. Qui ci attende un altro scoglio, 1,1 km di scalinata fino alla Palestra nel Verde. Ripidissima, massacrante, ma sempre meravigliosa, come ogni piccolo angolo di Tramonti.
Arriviamo su e la tentazione di fermarmi al baretto per un panino con la coppa è tanta, ma resisto. Da lì arriviamo al Telegrafo e proseguiamo sul difficile sentiero per il santuario di Montenero. Poco dopo incrocio Riccardo, colui che dopo poco diventerà il mio compagno di corsa fin quasi alla fine, in quel momento in preda ai crampi. Gli passo una delle mie barrette e continuo a saltare da un sasso all'altro. Finchè non mi allungo per terra e devo rivedere la mia tecnica di corsa tra le rocce per un passo più attento e meno spericolato.
Quando arriviamo al santuario siamo all'11esimo chilometro e la stanchezza si fa sentire. Risaliamo fino alla strada bianca che torna al Telegrafo e di qui alla Palestra nel verde. Al punto di ristoro sono costretto a ricaricare lo zaino idrico (sempre niente panino con la coppa) e proseguiamo lungo il sentiero numero 1 fino a Campiglia. Con le gambe ormai a pezzi, saliamo alla Castellana, ultimo picco. Da qui in poi è una discesa mozzafiato tra vecchie cave e pietraie con un panorama di La Spezia a dir poco spettacolare. La discesa fa pesare le gambe ma aumenta il ritmo. Ritorniamo sulla scalinata (cercando di salvare i menischi) e vediamo Marola. L'arrivo è entusiasmante perchè ti rendi conto che ce l'hai fatta.
Il risultato? 21km percorsi in 2:57:44 arrivando 32° assoluto, 28° tra gli uomini. Ai punti di ristoro ho preso solo fette di limone e ricaricato di acqua al terzo dei quattro. Per il resto totale autonomia. Non male per un mese e mezzo scarso di allenamento ;)
Le mie opinioni? Un tipo di gara fantastico su sentieri meravigliosi e con gente simpaticissima. Un'ottima organizzazione che ha solo peccato in rari punti del percorso dove non era chiarissimo dove bisognasse passare. Consigliato a chiunque lo voglia tentare, nonostante la durezza del percorso, ma d'altronde non è proprio una passeggiata. E io spero di rifarlo l'anno prossimo!

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