giovedì 6 novembre 2008

Siamo tanti e siamo arrabbiati

Il 30 ottobre c'é stata manifestazione anti-gelmini, a cui si sono accodati gli universitari contro i tagli all'università. Mai vista una mobilitazione tale. A Genova eravamo in 30000, noi studenti universitari, i liceali, docenti, precari della scuola, SOS Scuola con genitori, bambini e insegnanti, ricercatori. Un corteo lunghissimo, tanto per dare un'idea mentre noi di Fisica eravamo sotto la sede di Telegenova, a circa un terzo di corteo, la coda era ancora in piazza De Ferrari e doveva prendere via XX Settembre. Una signora presente alla manifestazione con SOS Scuola, amica di mia mamma, ha detto che si é fermata a vedere sfilare il corteo e ha aspettato 40 minuti prima di vedere la fine.
Corteo lunghissimo, con stazione di Genova Principe occupata per un'ora. Altri numeri provenienti dal resto d'Italia: 1 milione a Roma, 100 mila a Torino, 150 mila a Milano, 3 mila a Parma e Bari, 4 mila a Firenze, vari cortei a Napoli, 200 ragazzi anche nelle isole di Capri e Ischia... Tutta italia si sta ribellando pacificamente e apoliticamente ad un governo che impone le sue decisioni. E la cosa fantastica é quanto varia e colorata fosse la gente che era in corteo. Sia per quanto riguarda l'aspetto visivo che per quanto riguarda le teste. E tutti erano informati di ciò per cui protestavano, e non da una "sinistra che disinforma", ma dal documentarsi e dal passaparola. Finora la sinistra si é solo aggregata, ma lo stesso hanno fatto partiti e movimenti di destra.
La gente si sta svegliando, la gente non ci sta. Mentre passavamo i portuali ci dicevano "alla prossima ci siamo anche noi", dal sestiere di Pré arrivavano cori, applausi e saluti di molte nazionalità, le macchine ferma andavano a tempo con il clacson mentre studenti di vario genere riempivano gli spazi vuoti, la nave suonava la sirena n segno di saluto. In 30 mila erano i presenti, ma ho l'impressione che i solidali siano molti ma molti di più. E che le prossime manifestazioni saranno sempre più gonfie. Non credo che la linea dura possa andare avanti ancora per molto.







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